Il
Circolo Arcobaleno Legambiente di Latina intende esprimere la massima
solidarietà ai residenti dei Borghi Montello, Bainsizza, Santa Maria
e Le Ferriere ai quali, al di la dei proclami non sembra arrivare
alcuna concreta risposta da parte dell'Amministrazione Comunale,
nonostante l'ennesima eclatante protesta al Consiglio Comunale di
giovedì 10, nonché la dilagante emergenza del sistema di gestione
dei rifiuti.
La
recente notizia del rinnovo dell'autorizzazione AIA concessa dalla
Regione alle Società Ecoambiente ed Indeco che di fatto apre la
strada alla realizzazione dei nuovi impianti di trattamento dei
rifiuti proprio nell'area della discarica di B.go Montello, lancia un
segnale sconfortante per il futuro della Valle dell'Astura, per anni
gravata dalla pesante servitù della discarica e ormai gravemente
inquinata, così come confermato di recente anche dalla perizia
disposta dal Giudice nell'ambito del processo per inquinamento della
falda contro la Ecoambiente. I nuovi progetti di TMB e biogas,
infatti, non faranno altro che proseguire la decennale storia di
degrado ed illegalità di B.go Montello allontanando sempre più
l'orizzonte della bonifica dell'area.
Mentre,
quindi, la Regione appare quanto mai distante dalle reali sensibilità
del territorio, nonostante, ahinoi, la presenza in Consiglio
Regionale di figure con sensibilità vicine alla nostra stessa
Associazione, il Comune di Latina se da una parte attraverso
l'assessore Cirilli annuncia l'avvio della raccolta differenziata
“porta a porta” spinta, dall'altra, in piena emergenza per
il blocco del conferimento della frazione organica all'impianto SEP
di Pontinia, paventa l'ipotesi di conferire in discarica proprio la
FORSU contravvenendo a tutte le norme europee e nazionali sullo
smaltimento dei rifiuti, creando così i presupposti per un nuovo ed
ulteriore grave inquinamento della falda da percolato e di
nauseabonde emanazioni odorigene, alla base delle disperate proteste
dei residenti di Montello.
Non
possiamo non evidenziare come in questi ultime tre anni davvero poco
sia stato fatto per superare il modello di raccolta stradale dei
rifiuti, il “non modello” con il quale non è possibile andare
oltre l'attuale 33/34 % di raccolta differenziata, la cui permanenza
è spiegabile solo con una mancanza di volontà politica dettata
presumibilmente anche dagli interessi di Ecomabiente, socio privato
assieme al Comune di Latina di Latina Ambiente. Mentre in altre parti
di Italia si raggiungono gli obiettivi previsti per legge del 65% di
raccolta differenziata, con alcuni Comuni di Italia che sono anche
andati oltre fino a ridurre al di sotto dei 75 kg pro-capite i
rifiuti indifferenziati prodotti in un anno e quindi da conferire
nelle discariche, qui a Latina non è stato raro sentire consiglieri
comunali e gli stessi amministratori compiacersi di questo misero
34%, solo perché al di sopra della media regionale o provinciale.
Nella Regione della discarica più grande di Europa e della grande
macchinazione speculativa ed affaristica di Manlio Cerroni, le cui
propaggini coinvolgono anche il socio privato di Latina Ambiente, non
sembra a nostro avviso essere un grande primato.
In questi
ultimi tre anni gli interventi dell'Amministrazione comunale si sono
orientati per lo più a tentare di tamponare l'incresciosa situazione
di degrado dovuta all'abbandono indiscriminato di rifiuti nei punti
di raccolta stradale attraverso l'istallazione di banali paraventi e
l'istituzione del servizio di riassetto affidato alle cooperative
sociali. L'ultima azione in ordine di tempo è stata la
realizzazione, in via sperimentale, dei cassonetti a scomparsa.
Intervento costato circa 300 mila euro il cui potenziale di
miglioramento delle performace di differenziazione è tutto da
dimostrare.
Speriamo
che l'amministrazione, finalmente, dopo aver acquisito il dato che
solo una seria raccolta porta a porta consente di abbattere
fortemente la percentuale di rifiuti indifferenziati da conferire al
trattamento meccanico biologico e quindi alla discarica possa
attuarla concretamente e non solo annunciarla come è stato fatto in
questi ultimi anni.
Alla luce
del grave problema sociale e sanitario prodotto dalla discarica di
Montello e dell'emergenza dilagante nel sistema di gestione dei
rifiuti, nonché con l'approssimarsi della scadenza del contratto di
Latina Ambiente, auspichiamo che venga convocato un consiglio
comunale ad hoc sul tema rifiuti. Appoggiamo la proposta di
una moratoria sulla realizzazione di nuova impiantistica nell'area di
B.go Montello, Bainsizza, Santa Maria e Ferriere e proponiamo che
all'ordine del giorno ci possa essere la discussione su un documento
da presentare al Consiglio regione del Lazio che chieda appunto di
sospendere gli iter autorizzativi riguardanti gli impianti che
Ecoambiente ed Indeco intendono realizzare nonché l'apertura di un
serrato tavolo di confronto con il territorio per la verifica del
reale fabbisogno di impiantistica e per l'individuazione di aree
alternative a B.go Montello ove eventualmente realizzarla.
Il
Circolo Arcobaleno Legambiente di Latina