venerdì 11 luglio 2014

COMUNICATO STAMPA Superare la servitù della discarica di B.go Montello ed avviare seriamente la raccolta differenziata dei rifiuti. I cittadini meritano risposte.

Il Circolo Arcobaleno Legambiente di Latina intende esprimere la massima solidarietà ai residenti dei Borghi Montello, Bainsizza, Santa Maria e Le Ferriere ai quali, al di la dei proclami non sembra arrivare alcuna concreta risposta da parte dell'Amministrazione Comunale, nonostante l'ennesima eclatante protesta al Consiglio Comunale di giovedì 10, nonché la dilagante emergenza del sistema di gestione dei rifiuti.

La recente notizia del rinnovo dell'autorizzazione AIA concessa dalla Regione alle Società Ecoambiente ed Indeco che di fatto apre la strada alla realizzazione dei nuovi impianti di trattamento dei rifiuti proprio nell'area della discarica di B.go Montello, lancia un segnale sconfortante per il futuro della Valle dell'Astura, per anni gravata dalla pesante servitù della discarica e ormai gravemente inquinata, così come confermato di recente anche dalla perizia disposta dal Giudice nell'ambito del processo per inquinamento della falda contro la Ecoambiente. I nuovi progetti di TMB e biogas, infatti, non faranno altro che proseguire la decennale storia di degrado ed illegalità di B.go Montello allontanando sempre più l'orizzonte della bonifica dell'area.

Mentre, quindi, la Regione appare quanto mai distante dalle reali sensibilità del territorio, nonostante, ahinoi, la presenza in Consiglio Regionale di figure con sensibilità vicine alla nostra stessa Associazione, il Comune di Latina se da una parte attraverso l'assessore Cirilli annuncia l'avvio della raccolta differenziata “porta a porta” spinta, dall'altra, in piena emergenza per il blocco del conferimento della frazione organica all'impianto SEP di Pontinia, paventa l'ipotesi di conferire in discarica proprio la FORSU contravvenendo a tutte le norme europee e nazionali sullo smaltimento dei rifiuti, creando così i presupposti per un nuovo ed ulteriore grave inquinamento della falda da percolato e di nauseabonde emanazioni odorigene, alla base delle disperate proteste dei residenti di Montello.

Non possiamo non evidenziare come in questi ultime tre anni davvero poco sia stato fatto per superare il modello di raccolta stradale dei rifiuti, il “non modello” con il quale non è possibile andare oltre l'attuale 33/34 % di raccolta differenziata, la cui permanenza è spiegabile solo con una mancanza di volontà politica dettata presumibilmente anche dagli interessi di Ecomabiente, socio privato assieme al Comune di Latina di Latina Ambiente. Mentre in altre parti di Italia si raggiungono gli obiettivi previsti per legge del 65% di raccolta differenziata, con alcuni Comuni di Italia che sono anche andati oltre fino a ridurre al di sotto dei 75 kg pro-capite i rifiuti indifferenziati prodotti in un anno e quindi da conferire nelle discariche, qui a Latina non è stato raro sentire consiglieri comunali e gli stessi amministratori compiacersi di questo misero 34%, solo perché al di sopra della media regionale o provinciale. Nella Regione della discarica più grande di Europa e della grande macchinazione speculativa ed affaristica di Manlio Cerroni, le cui propaggini coinvolgono anche il socio privato di Latina Ambiente, non sembra a nostro avviso essere un grande primato.

In questi ultimi tre anni gli interventi dell'Amministrazione comunale si sono orientati per lo più a tentare di tamponare l'incresciosa situazione di degrado dovuta all'abbandono indiscriminato di rifiuti nei punti di raccolta stradale attraverso l'istallazione di banali paraventi e l'istituzione del servizio di riassetto affidato alle cooperative sociali. L'ultima azione in ordine di tempo è stata la realizzazione, in via sperimentale, dei cassonetti a scomparsa. Intervento costato circa 300 mila euro il cui potenziale di miglioramento delle performace di differenziazione è tutto da dimostrare.

Speriamo che l'amministrazione, finalmente, dopo aver acquisito il dato che solo una seria raccolta porta a porta consente di abbattere fortemente la percentuale di rifiuti indifferenziati da conferire al trattamento meccanico biologico e quindi alla discarica possa attuarla concretamente e non solo annunciarla come è stato fatto in questi ultimi anni.

Alla luce del grave problema sociale e sanitario prodotto dalla discarica di Montello e dell'emergenza dilagante nel sistema di gestione dei rifiuti, nonché con l'approssimarsi della scadenza del contratto di Latina Ambiente, auspichiamo che venga convocato un consiglio comunale ad hoc sul tema rifiuti. Appoggiamo la proposta di una moratoria sulla realizzazione di nuova impiantistica nell'area di B.go Montello, Bainsizza, Santa Maria e Ferriere e proponiamo che all'ordine del giorno ci possa essere la discussione su un documento da presentare al Consiglio regione del Lazio che chieda appunto di sospendere gli iter autorizzativi riguardanti gli impianti che Ecoambiente ed Indeco intendono realizzare nonché l'apertura di un serrato tavolo di confronto con il territorio per la verifica del reale fabbisogno di impiantistica e per l'individuazione di aree alternative a B.go Montello ove eventualmente realizzarla.

Il Circolo Arcobaleno Legambiente di Latina


giovedì 3 luglio 2014

Roma-Latina: Legambiente sostiene la proposta dell'Ance Lazio

In una nota Legambiente Lazio, da sempre contraria al progetto autostradale della Roma-Latina, accoglie con favore la proposta di Stefano Petrucci dell'Ance Lazio di convertire il finanziamento per l'autostrada finalizzandolo all'adeguamento della Pontina in superstrada veloce.
Ad esprimere la propria contrarieta' un politico di un certo "spessore": il senatore Fazzone.  

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10203664967299067&id=1663476882

lunedì 14 aprile 2014

Nota sul completamento del deposito di scorie nucleari a Borgo Sabotino.

Prosegue il decommissioning ma ancora tanti dubbi sul futuro del sito di B.go Sabotino.

Il completamento del deposito di scorie nucleari nell'area della ex centrale di B.go Sabotino rende ancora più urgente l'avvio di un confronto aperto e trasparente sul futuro di questo sito.
Il deposito, è bene ricordarlo, è frutto dell'esigenza di stoccare in sicurezza i residui radioattivi provenienti dalla ex centrale stessa in attesa della costruzione del deposito unico nazionale.
Nel 2009, infatti, a causa delle dure proteste che scaturirono in Basilicata contro la costruzione del deposito di Scanzano Ionico, si rese necessario ridefinire le procedure di decommissioning del sito nucleare di Latina prevedendo la procedura a due fasi e non più lo smantellamento totale fino al rilascio del sito allo stato, in gergo, di “green field”.
La nuova procedura se da una parte prevede lo smantellamento di buona parte della Centrale, d'altra parte non può passare alla fase due senza la disponibilità sul territorio nazionale del deposito unico nazionale, poiché solo allora si potranno stoccare le 2mila tonnellate di grafite che costituiscono il reattore. Questa grafite, infatti, così come il materiale radioattivo riprocessato in Scozia, costituiscono rifiuto nucleare di categoria 3, ossia la più pericolosa e i cui tempi di decadimento radiologico raggiungono le migliaia di anni.
Questo materiale, che in virtù di un accordo internazionale tra Italia e Gran Bretagna è stato ridimensionato a parità di carica radioattiva ad una volumetria di 18 metri cubi, dovrà rientrare entro il 2025.
Ci si chiede a questo punto se sia realistico ipotizzare che entro questa data sarà realmente disponibile il deposito unico nazionale che è la precondizione affinché la procedura di decommissioning di Sabotino sia conclusa e che il combustibile di cui si prevede il rientro fra dieci anni possa essere stoccato con la massima sicurezza in un deposito idoneo a questo tipo di rifiuto.
E' bene ribadire, infatti, che il deposito appena concluso è, e deve essere, finalizzato allo stoccaggio unicamente di rifiuti radioattivi di minore pericolosità.
Su questo punto serve la massima vigilanza di tutti e la massima trasparenza da parte dei soggetti coinvolti.

Alessandro Loreti
Circolo Arcobaleno

Legambiente Volontariato 

mercoledì 2 aprile 2014

Nuovi impianti di biogas a Latina. Alcune considerazioni

Come ormai di consueto ovunque venga presentato un progetto di impianto di biogas ecco che spunta un qualche comitato di cittadini preoccupato per la propria salute e il proprio territorio. La rinascita su questo territorio di una maggiore attenzione rispetto a cio' che ci succede intorno e' sicuramente un buon segnale che fa sperare che in futuro il protagonismo civile diventi sempre piu' consapevole e non si fermi ad occuparsi di interessi localistici ma si ponga problemi di carattere generale, guardando all'interesse diffuso e non particolaristico. 
La discriminante non e' da poco. 
Soprattutto se attraverso la sua azione un comitato riesce (pur non avendo analizzato alcun progetto) ad influenzare il decisore politico che, vale la pena ricordarlo, e' un POLITICO e perciò sensibile al consenso del suo elettorato di riferimento.
E' cosi' che su pressioni del Comitato No Biogas di Latina il Sindaco Di Giorgi si e' affrettato a convocate una Conferenza dei Servizi per discutere del progetto presentato dall'azienda Società Energetica srl. Da quello che si apprende dalla nota pubblicata oggi (02/04/2014) dalla stampa, il Comune ha deciso di sospendere l'iter autorizzativo dell'impianto evidenziando il possibile contrasto con una norma comunale approvata nel dicembre del 2012 per bloccare l'allargamento della discarica di B.go Montello. In questa norma si prescrive che qualsiasi progetto riguardante qualsivoglia impiantistica finalizzata al trattamento di rifiuti, anche di natura organica, debba rispettare il vincolo di essere collocata in una fascia di rispetto di almeno 100 m da abitazioni e che tale area debba prevedere la presenza di (non meglio specificata) "boscaglia". A parte la perplessità in merito a quale funzione avrebbe la "boscaglia" in relazione alla limitazione di eventuali impatti ambientali, che e' cosa da approfondire, e tornando alla questione del biogas della Chiesuola si devono necessariamente fare altre considerazioni. Innanzitutto il DLgs 152/06 in linea con la normativa comunitaria prescrive, anche al fine di limiate e contenere la quantità di rifiuti da smaltire presso le discariche, che si distingua tra ciò che e' "rifiuto" da ciò che e' "sottoprodotto". In particolare l'art. 184 indica per sottoprodotto quella sostanza e quel materiale prodotto nel corso di un ciclo produttivo di cui non era il prodotto finale, e che possa essere reimpiegato a sua volta in un altro ciclo produttivo.
E questo e' appunto il caso delle matrici organiche di scarto prodotte dalle attività agricole e zootecniche. L'impianto della Chiesuola, come tutti gli impianti di biogas agricolo svolgono questa funzione importante. Un sistema insomma "riciclone" che sottrae materia organica dal ciclo non virtuoso dello smaltimento in discarica. 
E' qui che emerge la criticità maggiore rispetto al provvedimento annunciato. Infatti in questi stessi giorni la stampa ha diffuso la notizia che è stato presentato un altro impianto a biogas, questa volta da rifiuti organici ossia FORSU, proposto dalla Indeco, una delle due società che gestiscono la discarica di B.go Montello. Guarda caso i rendering dell'impianto proposto dalla Indeco, pubblicati essi stessi sulla stampa, si rifanno a pennello all'eccezione avanzata dal Comune in relazione all'impianto AGRICOLO della Società Energetica srl: distanza di 100 metri, tanti bei alberelli tutt'intorno..
Il paradosso verso il quale si sta andando e' che, in virtù di questi ed altri cavilli, vengano bloccati impianti di biogas agricolo e che invece passi e venga autorizzato l'impianto della Indeco. Si tenga presente che l'impianto Indeco prevede che in uscita vengano conferiti in discarica, nonostante il ciclo di recupero, ben 15200 ton di rifiuto, senza contate tutta la frazione secca del digestato che nel progetto si prevede di utilizzare per coprire gli invasi gestiti dalla Indeco stessa. Si deve ricordare che quegli stessi invasi sono sorti, come gia' denunciammo in un dossier del 2012, su terreni di proprietà di Michele Coppola cognato di Francesco Schiavone. Si potrebbe aggiungere altro sulla Indeco in relazione, ad esempio, al fatto che è una società appartenente al Gruppo Green Holding fondata da Giuseppe Grossi, ora defunto, arrestato nell'ottobre del 2009 per vari reati tra cui la corruzione e il riciclaggio. Come altro si potrebbe aggiungere sulla discarica di B.go Montello in relazione all'interramento illecito di rifiuti tossici, all'omicidio di Don Cesare Boschin, all'inquinamento della falda acquifera per il quale è sottoposta a procedimento giudiziale la Ecoambiente, socia di LatinaAmbiente, e contro la quale Legambiente Lazio è costituita parte civile. 
Legambiente Latina ritiene che per quella discarica non possa esserci altro futuro se non la definitiva chiusura e l'avvio delle operazioni di bonifica. Per questo motivo, pur avendo in generale un opinione favorevole rispetto a biogas, Legambiente Latina si opporrà a progetti, anche di biogas, funzionali al mantenimento in funzione della stessa a beneficio unicamente di chi al momento la gestisce. Per queste ragioni a nome di Legambiente mi sento di chiedere all'Amministrazione Comunale di:
- valutare attentamente l'applicabilità della norma comunale citata in relazione agli impianti di biogas da sottoprodotti agricoli, che e' bene ricordare rientrerebbero come previsto dall'art 423 della finanziaria del 2006 nelle "attività agricole connesse";
- che, pur rispondendo alle legittime richieste provenienti dal territorio, l'Amministrazione non aggravi in modo eccessivo le procedure autorizzative di impianti di biogas che riconducono la propria attività unicamente alle matrici agricole conferite da aziende agricole e zootecniche locali.
Si sottolinea infatti che alcuni appesantimenti di suddette procedure, come ad esempio l'obbligo della fidejussione ventennale bancaria in luogo di quella emessa da altro ente assicurativo, finisce per favorire proprio i grandi gruppi imprenditoriali e gli speculatori estranei al territorio stesso. 
La proposta che sento di fare a nome di Legambiente è che si istituisca un tavolo di confronto esteso alle associazioni ed ai comitati nonché a tutti i soggetti interessati affinché vengano discussi questi ed altri aspetti della produzione di biogas in modo da definire a livello comunale un regolamento che salvaguardi gli interessi legittimi dei cittadini ma che non mortifichi le aspirazioni di investimento degli onesti imprenditori agricoli del territorio.

Alessandro Loreti
Presidente di Legambiente Latina
Circolo Arcobaleno

martedì 18 marzo 2014

GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO INFORMAZIONI IMPORTANTI PER LA PARTECIPAZIONE

Sabato 22 marzo a Latina si svolgere la XIX Giornata nazionale della Memoria e dell'Impegno indetta da Libera in memoria di tutte le vittime di mafia.
Legambiente parteciperà alla manifestazione con una cospicua rappresentanza da tutta l'Italia.
Il Circolo Arcobaleno Legambiente di Latina intende dare il proprio contributo di partecipazione coinvolgendo i soci e i simpatizzanti di Latina al corteo che si terrà sabato mattina.
In particolare il Circolo darà il suo contributo creando un punto di incontro a Via Rossetti per coloro che verranno con il treno. Dalla stazione di Latina Scalo, infatti, partità una navetta che condurrà i partecipanti fino a Latina ed in particolare a via Rossetti.
https://maps.google.it/maps?q=via+rossetti%2C+Latina&hl=it&ll=41.449353%2C12.906618&spn=0.023289%2C0.047207&sll=41.910071%2C12.535998&sspn=0.184981%2C0.377655&t=h&hnear=Via+V.+Rossetti%2C+Latina&z=14
Da qui, verso e non più tardi delle 9:30 si raggiungerà assieme il corteo il cui concentramento è previsto per le ore 9 presso l'incrocio tra via Isonzo e via delle Rose.
Vi invito a vedere il programma dell'evento che trovate su questo sito http://www.memoriaeimpegno.it./

Per i soci e i simpatizzanti di Legambiente che volessero dare una mano al Circolo Arcobaleno alla creazione del meeting point di Legambiente l'appuntamento è alle ore 8 davanti alla Chiesa di Santa Chiara (zona Piazza Moro)

Per info: 3274987926
Alessandro

giovedì 20 febbraio 2014

Latina 22 marzo: XIX GIORNATA DELLA MEMORIA E DELL'IMPEGNO

Si svolgerà a Latina il prossimo 22 marzo la diciannovesima edizione della "Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie", promossa dall'associazione Libera e Avviso Pubblico.

La Giornata della Memoria e dell'Impegno ricorda tutte le vittime innocenti delle mafie. Oltre 900 nomi di vittime innocenti delle mafie, semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
Come ogni anno saremo presenti come Legambiente ma quest'anno vorremmo organizzare una presenza massiccia dell'associazione con delegazioni da tutta Italia. Oltre a partecipare al corteo prenderemo parte anche alla Transumanza Roma-Latina in bicicletta del 21 marzo e stiamo collaborando alla definizione di uno dei seminari pomeridiani del 22 su agromafie e caporalato.

Il programma della giornata del 22:

ore 09:00 - Concentramento dei partecipanti - Via Isonzo, pressi Strada della Rosa, Latina
ore 10:00 - Partenza del corteo
ore 10:45 - Arrivo del Corteo in Piazza del Popolo
ore 11:00 - Inizio lettura dei nomi delle vittime di mafia sul palco e interventi dal palco
ore 15:00 - Inizio seminari
ore 17:30 - Chiusura seminari

Percorso: Via Isonzo, via Guglielmo Marconi, Corso della Repubblica, Piazza del Popolo.

21 marzo: TRANSUMANZA LATINA INSIEME IN BICICLETTA 
Cento chilometri che simbolicamente vogliono richiamare i cento passi di Peppino Impastato. Cento chilometri che toccheranno i luoghi e i terreni su cui hanno messo le mani le mafie e le ecomafie. Cento chilometri da percorrere in bicicletta, con partenza da Roma, per partecipare con una marcia silenziosa alla giornata della memoria e dell'impegno per le vittime innocenti delle mafie che Libera celebra il giorno dopo, il 22 marzo, nel capoluogo pontino.
E' la TransumanzaLatina, appuntamento spontaneo e aperto a tutti, che vuole coinvolgere gli attivisti della bicicletta e i cittadini in un pellegrinaggio per ricordare le oltre 900 persone - semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell' ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali - morti per mano delle mafie solo perché, con rigore e coerenza, hanno compiuto il loro dovere.
A Latina si potrà arrivare da Roma coprendo tutto il percorso in bici lungo un itinerario il più possibile lontano dal traffico e dai suoi pericoli, circondando i laghi bellissimi dei Colli Albani, attraversando i Pratoni del Vivaro, scendendo le vigne dei Castelli, attraversando la Pianura Pontina, costeggiando il mare a Torre Astura. Oppure ci si potrà aggregare lungo il percorso, raggiungendo i transumanti in treno a Castel Gandolfo, a Velletri, a Cisterna di Latina. O ancora si potrà arrivare direttamente la mattina del 22 a Latina e percorrere gli ultimi dieci chilometri della transumanza raggiungendo il corteo di Libera in bicicletta.